Anche gli italiani, nel loro piccolo e con un giro d’affari più limitato rispetto ad altri Paesi, sono disposti a spendere, specialmente per alcune tipologie di app. Al primo posto tra quelle che incassando di più dentro i confini nazionali c’è la TV in streaming e on demand. Netflix su tutti con il suo carico di film, documentari e serie TV. Alle sue spalle si piazzano l’app del Corriere della Sera e quella di incontri Tinder. Fuori dal podio La Repubblica e altre due app per cuori solitari, Badoo e Loovo. Al settimo posto si trova Google Drive, poi la app di appunta menti Once, le canzoni di Spotify, piattaforma per l’ascolto di musica, e i corsi di lingue di Babbel.

La classifica delle applicazioni più usate nel 2017 in Italia, invece, vede trionfare la chat WhatsApp, di proprietà di Facebook, seguita dalla stessa Facebook e da altre due che fanno capo alla compagnia di Mark Zuckerberg: Messenger e Instagram. Amazon chiude il quintetto. I tre giochi più usati sono Clash Royale, Candy Crush Saga e Clash of Clans.

App sempre più scaricate

In un mercato mondiale delle app che macina ricavi, trainato dalla Cina, anche gli italiani sono allora disposti a spendere soldi. Lo fanno per guardare film, ascoltare musica e leggere le notizie, ma soprattutto per fare incontri più o meno romantici, anche se poi dedicano la maggior parte del tempo a chattare su WhatsApp. La radiografia degli utenti di smartphone mondiali e delle applicazioni usate, dall’India al Brasile, è opera degli analisti di App Annie. Nel 2017 la spesa mondiale in app è più che raddoppiata rispetto al 2015, raggiungendo gli 86 miliardi di dollari. La cifra, evidenziano gli esperti, supera del 70% i ricavi globali del settore della musica dal vivo e registrata, ed è il triplo (+195%) di quanto incassato nei botteghini dei cinema di tutto il Pianeta.

L’anno scorso nel mondo sono stati scaricate oltre 175 miliardi di applicazioni, come se ogni abitante della Terra avesse fatto due download al mese. A fronte dei 6 milioni di diverse app a disposizione, sugli smartphone se ne trovano in media 80, ma quelle che vengono usate ogni mese sono 40. Mediamente ogni persona usa applicazioni per tre ore al giorno, con differenze che vanno dalle quattro ore dell’Indonesia alle poco meno di due ore della Francia. Circa 34 miliardi di dollari sono stati spesi solo dagli utenti cinesi, che in due anni hanno aumentato del 270% i soldi dati ai negozi di applicazioni. Gli statunitensi hanno sborsato 15 miliardi, seguiti a ruota dai giapponesi con 14 miliardi.

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