Prosegue l’attività di espansione in un mercato sempre più competitivo e con chiara strategia di allargare la presenza in più mercati. Vodafone ha infatti annunciato l’acquisto degli asset di tlc via cavo della società Liberty Global, per le attività in Germania, Repubblica Ceca, Ungheria e Romania. Conti alla mano e prospettive ben presenti, l’operazione vale 18,4 miliardi di euro. L’operatore dà così un colpo di acceleratore nella strategia di convergenza nelle tlc, attraverso il consolidamento in quello che, per la società inglese guidata da Vittorio Colao, è già il suo maggior mercato, quello tedesco, e nei mercati, dove è presente.

Vodafone maggior proprietario di reti di nuova generazione

L’operazione non va persa di vista per gli equilibri complessivi del mercato. Diventa così il maggior proprietario di reti di nuova generazione (Ngn) in Europa con 54 milioni di abitazioni già collegate via cavo e via fibra e 110 milioni di case e uffici raggiunti attraverso le Ngn. In particolare in Germania, Vodafone crea dall’aggregazione con Unitymedia un temibile concorrente a Deutsche Telekom con i numeri per accelerare le ambizioni digitali del governo tedesco e per portare connessioni Gigabit a circa 25 milioni di case (il 62% delle famiglie del Paese) entro il 2022, diventando così un secondo fornitore nazionale forte di infrastrutture digitali nel mercato tedesco.

I costi e le sinergie negli investimenti (Capex) dall’operazione sono stimati in 535 milioni di euro l’anno, prima dei costi di integrazione entro il quinto anno dal completamento, con un valore netto attuale pari a più di 6 miliardi dopo i costi di integrazione. Le sinergie stimate dai ricavi al valore attuale sono di oltre 1,5 miliardi di euro dalle vendite incrociate alla base clienti dell’aggregazione.

La fotografia dell’Italia delle tlc

Più in generae, l’Italia delle tlc non sfigura nel confronto europeo, con Tim che sale sul podio per redditività industriale, produttività pro capite e investimenti in rapporto al fatturato. È la fotografia che emerge dalla più recente indagine annuale di Mediobanca. In Europa il settore ha visto cinque anni di vera e propria emorragia dei ricavi, in parte a causa della crescita esponenziale degli over the top (Skype, WhatsApp e Messanger hanno cannibalizzato telefonate, sms e mms) e non ultimo per i cambiamenti normativi, come per esempio l’eliminazione delle tariffe di terminazione. Nel 2015 e 2016 si sono visti i primi segnali di ripresa per i ricavi con un exploit in Spagna che ha spinto più di tutti sulla convergenza, Regno Unito e Italia che, con un fatturato di 31,9 miliardi di euro, rappresenta il quarto mercato dopo Germania, Regno Unito e Francia, mentre la Spagna si colloca al quinto posto.

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