I sette pianeti della stella Trappist-1, per ora identificati con sette lettere dell’alfabeto (b, c, d, e, f, g, h), fra poco più di un anno potrebbero entrare ufficialmente nell’anagrafe celeste con dei nomi di tutto rispetto, ispirati a luoghi, personaggi storici e mitologici carichi di significati simbolici: per sceglierli potrebbe essere indetto un maxi concorso mondiale, con una votazione online aperta a tutti e la possibilità, per i vincitori, di dare il proprio nome a un asteroide. L’ipotesi è al vaglio dell’Unione Astronomica Internazionale (Iau), come spiega il suo segretario generale Piero Benvenuti. «Ne discuteremo sicuramente alla riunione del comitato esecutivo della Iau che si terrà a maggio a Pune, in India».
Sono almeno 300 i possibili fratelli della Terra finora individuati fra gli oltre 3.000 pianeti esterni al sistema solare. Di alcuni si sa che sono rocciosi come il nostro mondo, di altri che si trovano nella zona abitabile ossia alla distanza ideale dalla loro stella per avere acqua liquida in superficie, ma di nessuno di questi possibili fratelli della Terra se abbia un’atmosfera o meno. Nel nostro sistema solare il luogo più vicino in cui andare a cercare la vita è Marte, ma nel sottosuolo: il Sole gli ha letteralmente strappato via atmosfera e l’acqua che scorreva in superficie è scomparsa. Oceani nascosti che potrebbero ospitare la vita si trovano su una delle lune di Giove, Europa, e su una delle lune di Saturno, Encelado.
Fuori dal sistema solare la caccia a luoghi che potrebbero avere le condizioni ideali per la vita è cominciata molto recentemente. All’inizio degli anni 90 andarli a cercare sembrava teoricamente impossibile, ha osservato il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston, «ma la tecnologia che si è sviluppata in seguito ha dato un risultato inatteso e oggi è del tutto normale scoprire pianeti e altre stelle: questo ha cambiato il nostro modo di pensare il cosmo». Oggi sappiamo che, ad esempio, un pianeta probabilmente simile alla Terra ruota intorno alla stella più vicina, Proxima Centauri. Nel 2016 il telescopio spaziale Kepler della Nasa ha scoperto in un colpo solo oltre 1.200 pianeti, fra i quali molti simili alla Terra.
Fra questi ultimi la maggior parte sono più grandi del nostro pianeta, tanto da essere definite delle Super Terre. Alcune delle più affascinanti ruotano attorno alla stelle Gliese 581, scoperta nel 2007. Ha fatto sognare anche il pianeta Ole-2005-BLG-390Lb, distante 20mila anni luce. Nel luglio 2016, fra gli oltre 100 pianeti individuati dal telescopio spaziale Kepler, almeno quattro sono rocciosi e le loro dimensioni sono dal 20 al 50 per cento superiori a quelle della Terra. Orbitano intorno alla stella K2-72, distante 181 anni luce, più piccola e meno brillante del nostro Sole. Ha però una luce sufficiente a garantire a due dei suoi quattro pianeti un irraggiamento molto simile a quello della Terra.