A grandi passi verso la Rete unica. L’audizione del ministro per l’Innovazione tecnologica Vittorio Colao ha svelato l’obiettivo del governo di trasformare l’Italia portando ovunque la connessione a 1 GB e di farlo al massimo in 4 anni, prima dell’Europa. Si comincia dalla pubblica amministrazione, ma i benefici sono trasversali, dalla sanità alla scuola, dalla giustizia alle imprese. A detto del ministro, digitale per una vita più facile, più sana e più inclusiva e per una Italia più forte e sicura nel contesto internazionale.
Piano nazionale di ripresa e resilienza
Il ministro ha elencato i punti principali che guideranno la strategia di transizione digitale: ammodernamento delle infrastrutture su tutto il territorio nazionale, sfruttamento del cloud computing, utilizzo dei dati della pubblica amministrazione, avanzamento della cybersicurezza e infine una maggiore centralità delle persone e delle loro competenze.
Durante il suo intervento, Colao ha anche illustrato alcune delle misure contenute nel Pnrr. Le proposte presentate si articolano in sei grandi blocchi: investimenti per la banda ultra larga, il piano per la digitalizzazione della pubblica amministrazione, l’interoperabilità dei dati e la digitalizzazione delle applicazioni per i cittadini, i rafforzamento del sistema di cybersecurity, la cittadinanza digitale, le misure contenute nel Piano nazionale di ripresa e resilienza in cui il ministro, assieme al Dipartimento per la trasformazione digitale, avranno un ruolo di coordinamento con altre amministrazioni vista la loro trasversalità.
Dopo il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, anche Colao ribadisce che “non sono più ammessi ritardi, non dobbiamo diventare incapaci di realizzare il nostro piano a causa di questa situazione” e per questo “lavoriamo su un piano B che è spingere su 5G e fwa e favorire aggregazioni commerciali e tecniche in grado di superare l’impasse”.
Nel caso dell’Italia la cifra da destinare al digitale “dovrebbe essere di poco superiore ai 40 miliardi ma, guardando allo stato di avanzamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza a cui il Governo sta lavorando, la cifra sarà considerevolmente superiore se si includono anche le misure che riguardano interventi parzialmente digitali, quali ad esempio interventi di digitalizzazione e sensorizzazione di strade e infrastrutture critiche o gli investimenti sulla sanità territoriale e la telemedicina o quelli relativi alla formazione di competenze digitali per cittadini e lavoratori pubblici e privati”, e come indicazione generale andranno per il 50% alla connettività in fibra e per il 50% a pubblica amministrazione, cloud, applicazioni per i cittadini e interoperabilità.