Come cambia Ikea dopo la scomparsa del suo fondatore Ingvar Kamprad? Morto a 91 anni, l’uomo ha immaginato e creato dal nulla il colosso svedese, lasciando un’eredità da trattare con cura. C’è un dato che deve far riflettere: in un contesto di crescita del commercio elettronico, il gigante dell’arredamento low cost ha registrato oltre 817 milioni di visitatori nei punti vendita fisici. Il trend è in crescita così come lo sono le visite al sito ufficiale: 2,1 miliardi da tutto il mondo, di cui 137 milioni direttamente da smartphone. Ecco allora che l’immediato futuro passa dal rafforzamento delle vendite online e su tecnologie più coinvolgenti. Come Ikea Place, un’applicazione per la realtà aumentata in grado di rappresentare a distanza fino a 600 oggetti del catalogo.
La vera novità potrebbe però essere un’altra: il noleggio dei mobili. In Giappone Ikea sta già comprando i vecchi divani dai clienti, per riciclare i materiali. Il tutto mentre la società scandinava ha già inaugurato alcuni piccoli punti vendita da 900 metri quadri nei centri delle città così da venire incontro alle giovani generazioni senza patente di guida.
Dai fiammiferi ai mobili da montare: la storia di Ikea
La storia di Ikea – acronimo che significa Ingvar Kamprad, Elmtaryd e Agunnaryd, suo indirizzo di nascita – comincia nel 1943. Poco interessato agli studi, il giovane Ingvar a 17 anni preferisce lanciarsi nel commercio. In un regione povera si sforza di vendere a prezzi meno cari della concorrenza: comincia dai fiammiferi, che consegna in bicicletta. Poi passa alle penne, alle cornici, ad articoli di decorazione, macchine da scrivere e infine nel 1947 ai mobili. Offre mobili fabbricati da artigiani locali; poi quattro anni più tardi diffonde il suo primo catalogo, oggi stampato in 200 milioni di copie. Nel 1956 a un impiegato viene l’idea di smontare i piedi di un tavolo per farlo entrare nel bagagliaio di un’auto. Nasce così l’idea del mobile montabile, più facile e meno caro da conservare e trasportare.
Kamprad apre un primo negozio nella piccola città di Älmhult nel 1958 per esporre i mobili. Cinque anni più tardi lancia un’espansione internazionale, convinto che la ricetta possa funzionare ovunque. A partire dagli anni 70 conquista Svizzera, Australia, Canada, Francia, Stati Uniti, Russia dopo la caduta della cortina di ferro, Asia e Medioriente. Il gruppo Ikea conta oggi 403 negozi in tutti i continenti, dà lavoro a 190mila persone nel mondo e genera un volume d’affari annuale di 38 miliardi di euro. Tutto questo anche se Kamprad viveva in modo molto modesto, vestendosi ai negozi dell’usato, guidava la sua vecchia Volvo e rifuggiva i media, facendo la raccolta punti al supermercato. A partire dal 2010 aveva progressivamente lasciato le redini ai 3 figli.