Microsoft batte le attese su ricavi e utili, senza considerare i costi per l’avvio della riforma fiscale di Trump che sono stati di 13,8 miliardi di dollari. Il gruppo di Redmond nel secondo trimestre fiscale, concluso il 31 dicembre, ha raggiunto un fatturato di 28,9 miliardi di dollari, contro 25,8 miliardi dello stesso periodo 2016: il consensus era fissato a 28,4 miliardi. I ricavi della divisione più grande – che comprende Windows, i device, i giochi e la pubblicità – sono aumentati del 2%. Volano i ricavi legati ai server cloud – che comprendono la piattaforma Azure – cresciuti dal 15% a 7,8 miliardi. Bene LinkedIn.

Facebook chiude il trimestre con un utile operativo superiore alle attese, ma delude quanto ai tempi di permanenza degli utenti sul social network. E così tra ottobre e dicembre i profitti operativi del gruppo guidato da Mark Zuckerberg sono cresciuti del 61% a 7,35 miliardi di dollari mente le ore passate su Facebook sono diminuite di 50 milioni al giorno, anche a causa dei cambiamenti introdotti. In proposito Zuckerberg ha commentato i risultati della semestrale con gli analisti precisando che il tempo trascorso sul social network non è di per sé un obiettivo ma il timore degli investitori è che gli introiti da pubblicità in futuro vengano meno. Nell’ultimo trimestre 2017 il fatturato del gruppo californiano è invece cresciuto del 47% a 12,97 miliardi di dollari.

Più 15 per cento. Le azioni eBay hanno registrato il maggiore rialzo giornaliero dalla quotazione del 1998, dopo che la piattaforma di ecommerce ha annunciato un piano per prendere il controllo diretto dei pagamenti, abbandonando la storica collaborazione con PayPal. Una mossa decisa per competere meglio con Amazon. La fintech olandese Adyen diventerà il sistema di pagamenti di eBay. Le transazioni verranno condotte direttamente sui siti di eBay, senza essere reindirizzate su un altro sito. Giù a picco in Borsa il titolo di PayPal.

Alibaba ha chiuso il terzo trimestre battendo tutte le stime degli analisti, con un aumento del fatturato del 56%. Il gruppo di Jack Ma ha rivisto al rialzo le stime. E ha acquisito un altro 33% del capitale della sua controllata Ant Financial, società di fintech che si occupa dei pagamenti e di microcredito online. In preparazione dell’attesa Ipo di Ant, valutata nel 2016 attorno ai 60 miliardi di dollari. Le vendite di Alibaba sono salite a 83 miliardi di yuan (13,1 miliardi di dollari), di molto superiori ai 53,2 miliardi di yuan dello stesso periodo dell’anno prima. E meglio delle stime degli azionisti che in media prevedevano un giro d’affari di 79,8 miliardi di yuan.

Vodafone, colosso della telefonia inglese, ha chiuso il terzo trimestre del suo esercizio fiscale che termina al 31 marzo con ricavi in calo del 3,6% a 11,8 miliardi, a causa del deconsolidamento dei Paesi Bassi e del cambio negativo con la sterlina. Il gruppo guidato da Vittorio Colao ha però aumentato i ricavi da servizi dell’1,1% a 10,2 miliardi di euro. Il caso è diverso per la Vodafone Italia guidata da Aldo Bisio, che tra ottobre e dicembre ha accusato un calo delle vendite per colpa della concorrenza sul mobile. I ricavi da servizi sono scesi a 1.324 milioni (-0,4% rispetto allo stesso periodo 2016) nonostante la crescita del 12% a 253 milioni dei ricavi della telefonia fissa, che ormai rappresenta un quinto del fatturato delle attività italiane con una redditività in aumento grazie alle linee in banda larga (salite a 2,4 milioni).

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