La società di consulenza strategica in comunicazione Omnicom PR Group ha reso pubblico il proprio studio intitolato “Post-Invasion 2022/2023” ovvero un’analisi della reputazione di otto settori chiave dell’economia italiana, ciascuno dei quali associato a 64 brand, attraverso un campione di oltre 2.000 consumatori. Lo studio si concentra sulla valutazione delle aspettative e delle esperienze degli italiani nei confronti dei diversi settori, inclusi quelli tecnologici.
Nel periodo che va dall’inizio del 2020 ai primi mesi del 2022, le aziende tecnologiche di ogni dimensione hanno registrato un notevole aumento del fatturato, che si è poi ridimensionato a partire dalla seconda metà del 2021. Questi successi economici sono stati accompagnati da una comunicazione efficace che ha contribuito a creare l’immagine di un settore che ha svolto un ruolo fondamentale durante le fasi più critiche della pandemia, salvando il business di molte aziende e garantendo una parvenza di normalità nelle relazioni sociali delle persone.
Analizzati otto settori chiave con 64 brand associati
Il settore tecnologico, con il 42,6% dei consensi, è il terzo settore più apprezzato in Italia tra gli otto analizzati, preceduto solo dal settore automobilistico, con il 44,7%, e la grande distribuzione organizzata, con il 42,9%. Il settore tecnologico si posiziona al secondo posto nella classifica del minor divario tra le aspettative dei consumatori e l’esperienza effettiva. La combinazione di preoccupazioni riguardanti il conflitto in Ucraina, la crisi energetica e l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei beni a causa dell’inflazione sta portando, per la prima volta, a relegare l’innovazione tecnologica fuori dalla top 3 delle priorità attese nei vari settori.
Emergono con forza l’insufficiente attenzione del settore verso la sostenibilità ambientale e l’accresciuta preoccupazione dei consumatori per la sicurezza e la tutela dei dati, con il 51% degli italiani che esprime questa preoccupazione. Il settore tecnologico è quello in cui il divario tra le aspettative dei consumatori e le esperienze offerte dai brand è il più contenuto, sebbene rimanga ancora negativo. In generale, considerando tutti i nove fattori presi in considerazione, le aziende tecnologiche si classificano al secondo posto assoluto per la minor differenza tra aspettative ed esperienze.
Per Eros Bianchi, Vice Presidente di OPRG e Lead dell’Industria Tech presso Omnicom, in un periodo di profonda incertezza, il focus sulle basi sembra ridurre lo spazio per la progettualità orientata al futuro, penalizzando la prospettiva dell’innovazione. Per capitalizzare l’attenzione e la centralità acquisite e per mantenere le promesse fatte durante la pandemia, i brand del settore tech devono unire azione e comunicazione.
Significa continuare a operare nella giusta direzione, come riconosciuto dai consumatori, concentrandosi sull’innovazione concreta e percepita, e poi comunicare in modo chiaro e maggiormente inclusivo gli effetti positivi ottenuti per migliorare la società e la vita quotidiana. In questo contesto, diventa cruciale coinvolgere efficacemente i giovani millennials e la generazione Z che oggi sembrano essere poco interessati alle problematiche del settore.