Se il prezzo del petrolio dovesse proseguire nella sua crescita ben oltre la soglia dei 100 dollari, le conseguenze negative raggiungerebbero un po’ tutti. gli automobilisti, per cui si prospetterebbe l’eventualità di pagare oltre due euro per un litro di benzina. Ma anche le società, perché una rottura così evidente degli equilibri non può essere salutare. Per dirla con le parole dell’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, se il petrolio toccasse quota 100 dollari al barile sarebbe negativo per tutti, anche per i produttori, tra instabilità dei mercati e prevedibile impatto sui consumi. E a quei livelli il rischio concreto è di un ritorno al carbone.
I prezzi del carburante potrebbero superare quota 2 euro al litro anche per le nuove accise che potrebbero scattare entro la fine dell’anno, con ripercussioni anche sulle bolletta. Se il governo non riuscirà a disinnescarli per tempo, sono tre gli indesiderati aumenti delle accise che scatteranno da gennaio del prossimo anno.