Il Bitcoin affonda e arriva a perdere fino al 15%. La criptovaluta scende sotto gli 8.000 dollari e si trascina dietro tutte le sue sorelle (da Litecoin a Ripple a Ethereum) e i titoli delle società legate al blockchain. Sono lontani i massimi, toccati a fine 2017, con un top a 19.511 dollari. A pesare è il timore di nuove regole sulle valute digitali: dopo la Corea del Sud e la Cina (Pechino intende bloccare tutti i siti legati al trading e le Initial coin offerings, incluse le piattaforme straniere), ad affilare le armi sono ora anche gli Stati Uniti che vanno ad aggiungersi alla Gran Bretagna, dove Lloyds e Virgin Money hanno vietato l’acquisto di criptovalute con le carte di credito emesse dalla banca.

A chiudere il cerchio si segnala la raffica di notizie negative per il Bitcoin: l’azione delle autorità statunitensi su Bitfinex e Tether, lo stop della Sec a un’Ico di Arise Bank in Texas e il semaforo rosso di Facebook alla pubblicità per le criptovalute sul social network. Il tutto mentre lo stesso Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, avverte anche le banche sui Bitcoin. A suo dire vanno considerati come asset molto rischiosi e da qui l’annuncio che la supervisione unica della Bce sta studiando come identificare i rischi prudenziali legati alle criptovalute in generale e al Bitcoin in particolare che pongono agli istituti di credito. Per il numero uno dell’Eurotower questa e le altre criptovalute sono al momento nello spazio non regolato e sono soggette ad alta volatilità e speculazione. Con tutti gli inevitabili rischi che porta con sé.

Torna la paura sui mercati

Le grane e le preoccupazioni per la finanza non arrivano solo dal Bitcoin. Nel giorno dell’insediamento di Jerome Powell alla guida della Fed, Wall Street affonda e brucia i guadagni accumulati dall’inizio dell’anno. maggio 2010. Il crollo ha fatto seguito a quello delle piazze europee. Fra gli analisti c’è chi ironizza sul fatto che al mercato piace mettere sotto pressione e vedere la reazione di tutti i nuovi presidente della Fed. Ma a preoccupare gli investitori sono le proprio le prossime mosse della Fed di Powell. Il primo messaggio del nuovo presidente è però all’insegna della fiducia. A suo dire, la disoccupazione è bassa, l’economia cresce e l’inflazione è bassa.

E i mercati finanziari sono più forti di quanto non fossero prima della crisi. Powell assicura che la Fed, con la propria politica monetaria, continuerà a sostenere il mercato del lavoro e la ripresa seguendo la stessa strada tracciata da Janet Yellen e fatta di rialzi graduali di tassi di interesse. Ma Powell si trova di fronte a una ripresa diversa rispetto alla Yellen: il binomio bassa inflazione-recupero del mercato del lavoro mostra i primi segnali di difficoltà e incognite, fra le quali la riforma delle tasse da 1.500 miliardi di dollari varata da Trump.

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