Facebook rimanda l’aggiornamento di WhatsApp, inizialmente previsto l’8 febbraio, dopo le tante polemiche sorte contro la condivisione di dati fra il servizio di chat e Facebook a fini commerciali. La compagnia di Mark Zuckerberg ha deciso di spostare la data del cambiamento dei termini.
“Inviteremo i nostri utenti a rivedere l’informativa prima del 15 maggio“, ha detto il ceo, Mentre altri servizi concorrenti come Telegram e Signal registravano picchi di download, Facebook ha cercato di rassicurare gli utenti: “WhatsApp si fonda su un concetto semplice: tutto ciò che condividi con familiari e amici rimane tra voi“.
L’ultimo aggiornamento non avrebbe cambiato alcunché secondo il colosso del web: includerebbe invece nuove “opzioni facoltative che consentono agli utenti lo scambio di messaggi con le aziende che usano WhatsApp e offrono maggiore trasparenza sulle nostre modalità di raccolta e utilizzo dei dati. Al momento l’uso di WhatsApp per fare acquisti non è molto diffuso“. “Tuttavia – ha aggiunto la società del più popolare dei siti di social metworking – in futuro saranno sempre di più gli utenti che sceglieranno di utilizzarlo“.
Difficoltà anche per Telegram e Signal
Telegram e Signal sono le app del momento, quelle che stanno approfittando più di tutte del polverone che si è sollevato negli ultimi giorni attorno all’informativa privacy di WhatsApp, ma iniziano a mostrare delle crepe nella sicurezza e nella tenuta tecnica. Nel frattempo la chat di proprietà di Zuckeberg ha deciso di rinviare di tre mesi l’aggiornamento dei termini di servizio su cui sono scatenate le proteste degli utenti ed è intervenuto anche il Garante Privacy italiano. Telegram non sarebbe così a prova di hacker.
Secondo il sito specializzato ArsTechnica, infatti, se si usa la chat da un dispositivo Android o in alcuni casi anche da un iPhone, Telegram consente a malintenzionati di trovare facilmente la posizione di un utente che abilita una particolare funzione, cioè quella che consente alle persone geograficamente vicine di connettersi (si chiama People Nearby). Questa chat negli ultimi giorni ha registrato una impennata di download e 25 milioni di nuovi utenti – che si aggiungono ai 500 milioni già attivi – e il suo fondatore Pavel Durov ha assicurato che il suo team prende molto sul serio la privacy.
Signal, che ha ricevuto anche l’endorsement di Elon Musk, forse non era preparata a questa improvvisa popolarità ed è andata in crisi. Il 15 gennaio, quando ha festeggiato il traguardo di 50 milioni di download, ha manifestato problemi tecnici dovuti forse all’afflusso imprevisto di nuovi utenti.