Avevano fatto chiudere i piccoli negozi di elettronica, ora sono loro che rischiano se non la chiusura, un pesante ridimensionamento, nonostante siano riusciti bene o male a sopravvivere al periodo di crisi più nera. Fino a poco tempo fa rappresentavano la migliore soluzione per comprare prodotti di elettronica e non solo. Dagli smartphone ai tablet, dai computer alle stampanti, dalle fotocamere alle console da salotto, ma perfino per frigoriferi e lavastoviglie, nessuno era in grado di proporre i prezzi di Trony, Euronics, Mediaworld. Nell’arco di pochi anni le certezze sono state spazzate via. Se i piccoli negozi sono in agonia, le grandi catene di vendita di elettronica di consumo potrebbero fare presto la stessa fine. La ragione? L’impossibilità di reggere la concorrenza con l’online, le cui offerte sono realmente imbattibili.

Trony, Euronics, Mediaworld sconfitte dalle vendite online

Basta confrontare i prezzi applicati sullo smartphone desiderato o sul forno da cucina per farsi un’idea. L’impegno di spesa richiesto dalle piattaforme online è molto più basso rispetto a quelli esibito da Trony, Euronics, Mediaworld. E di fronte a una forbice così evidente, poco importa ai consumatori l’assenza del famoso contatto fisico. C’è però l’altro lato della medaglia, quello degli imprenditori e dei lavoratori. I primi vedono fallire un progetto che, fino a poco tempo, era molto remunerativo. I secondi – vedi le vicende Trony e Mediaworld – stanno prendendo la via della disoccupazione e sono costretti a trovare un altro impiego per la chiusura dei punti vendita.

Come stanno cercando di reagire Trony, Euronics, Mediaworld? Con volantini carichi di offerte e promozioni, tagli dell’Iva e svuota tutto. Ma evidentemente non basta.

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