Un nuovo traguardo è stato raggiunto dalla coppia composta da medicina e nuove tecnologie. Un uomo di 57 anni ha infatti riacquistato il pieno uso della caviglia grazie alla completa ricostruzione della caviglia con una protesi ottenuta da stampa 3D. L’intervento è stato eseguito, per la prima volta, da una équipe dell’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna.

Anche se l’intervento risale allo scorso mese di ottobre, solo adesso sono state comunicate informazioni ufficiali e sono di segno positivo perché l’uomo cammina adesso perfettamente. La sua storia prende le mosse da un incidente risalente a circa 13 anni fa che lo aveva costretto a perdere l’uso della caviglia.

Nuove frontiere della medicina per il 3D

Ma se riavvolgiamo il nastro degli eventi scopriamo anche altri casi di applicazione del 3D in medicina. La mammografia in 3D è la nuova frontiera della prevenzione contro il tumore al seno e l’ultima evidenza scientifica che va ad aggiungersi alle tante in materia è uno studio svedese che ha esaminato 15.000 donne per cinque anni. La pubblicazione era apparsa sulla rivista Lancet Oncology a ottobre, mese della campagna mondiale per la prevenzione del cancro al seno. Il tumore al seno è quello che viene più di frequente diagnosticato in Italia.

Nonostante le diagnosi aumentino, è migliorata notevolmente anche la possibilità di sopravvivenza, grazie a programmi di screening che prevedono l’offerta gratuita e attiva della mammografia alle donne fra i 50 e i 69 anni. Esami in cui a oggi viene usato lo screening mammografico tradizionale, in cui tutto il tessuto mammario viene catturato in un’unica immagine. La tomosintesi del seno, ovvero la mammo in 3D, invece cattura diverse immagini a raggi X da diverse angolazioni che vengono ricostruite da un computer per mostrare sottili strati del seno, fornendo maggiori informazioni. Lo studio condotto in Svezia conferma su ampia scala i risultati di un’indagine italiana apparsa su Radiology.

Come spiegato dagli esperti, utilizzando l’esame in 3D, il 34% in più di tumori del seno o è stato rilevato rispetto allo screening mammografico usato come standard corrente. In particolare l’esame è stato in grado di trovare tumori in seni più densi, quelli più difficili da studiare e che possono nascondere per più tempo noduli maligni di piccole dimensioni. Ora è offerta in molti centri in Italia, ma nei programmi di screening gratuiti rivolti alle donne over 50 è in 3D solo in limitati casi.

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