La diffusione di smartphone, tablet e altri dispositivi connessi fa schizzare il numero delle Sim, le piccole carte che da 27 anni li fanno funzionare e che oggi sono più numerose delle persone presenti sul globo terrestre, stimate dall’Onu in circa 7,5 miliardi. Secondo l’ultimo rapporto di Ericsson sulla mobilità, nel mondo ci sono 7,8 miliardi di Sim, il 103% della popolazione mondiale. E cresce a dismisura anche il traffico dati da dispositivi mobile, salito del 52% e spinto dai contenuti video. Secondo l’indagine, riferita al secondo trimestre 2018, sono 5,4 miliardi gli utenti unici e gli abbonamenti alla telefonia mobile (Sim) crescono del 2% all’anno. In Cina la crescita più forte nel trimestre (+37 milioni), seguita da Sudafrica (+2 milioni), Filippine (+2 milioni), Myanmar e Pakistan (+2 milioni).
Nuovi operatori mobile per il mercato italiano
Per quanto riguarda la situazione italiana, sono 12 milioni gli utenti che ogni giorno scaricano dai siti Internet contenuti video. Sono poi 7 i miliardi di investimenti infrastrutturali per lo sviluppo della rete a banda ultralarga nel nostro Paese nel 2017. E sono 2,2 i miliardi di euro di ricavi della pubblicità online in costante crescita a discapito dell’editoria tradizionale. E il tutto mentre continua l’espansione di Open Fiber e l’arrivo del nuovo operatore telefonico Iliad movimenta il mobile.
Nell’ultimo rapporto Agcom si legge anche che continua la lenta ripresa nella raccolta pubblicitaria, grazie principalmente all’online che cresce ancora a due cifre, mentre quasi tutti i mezzi tradizionali registrano un andamento negativo. La televisione si conferma ancora il mezzo con la maggiore valenza informativa, sia per frequenza di accesso anche a scopo informativo, sia per importanza e attendibilità percepite. Ancora in forte e strutturale calo il mercato dei quotidiani, sia nella vendita di copie, sia nel versante pubblicitario. La forza informativa di Internet è in ascesa anche se l’attendibilità percepita delle fonti informative online rimane mediamente inferiore rispetto all’affidabilità riscontrata per le fonti tradizionali.
Gli italiani – altra indicazione contenuta nella relazione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni – accedono all’informazione online prevalentemente attraverso fonti cosiddette algoritmiche (in particolare social network e motori di ricerca), consultate da oltre la metà della popolazione. In un momento di fallimenti del sistema dell’informazione, risulta fondamentale il servizio pubblico radiotelevisivo, con particolare riguardo a quello di natura locale.