Comprare i prodotti sfusi al supermercato conviene. E poco conta che lo si faccia di persona o attraverso le prime piattaforme di commercio elettronico che danno questa opportunità. Le ragioni dell’utilità sono tante e vanno tutte nella stessa direzione, quella del risparmio. Di cibo, innanzitutto perché i consumatori portano a casa solo la quantità che serve e non porzioni eccessive che finiscono nella pattumiera o nello stomaco, a seconda del comportamento. E lo stesso ragionamento può essere applicato ai supermercati, anch’essi alle prese con la gestione di una ingente quantità di cibo. Ed ecco allora che anche la distribuzione organizzata si attrezza per la proposizione di prodotti sfusi.

Come spiegato dai promotori di questa iniziativa, il cliente prende solo ciò di cui hanno bisogno e questa operazione rappresenta per loro un motivo si soddisfazione. Si tratta di un modo alternativo di fare shopping, quello in cui si offre tutto il necessario, ma nessuno trova centinaia di diversi tipi di lozione per il corpo o di olio d’oliva. Il secondo grande vantaggio è quindi quello del contenimento degli imballaggi, anche perché non tutti gli involucri sono riciclabili. E nel caso italiano casca proprio a pannello considerando le polemiche di questi giorni sul costo dei sacchetti per imbustare frutta e verdura. Gli utenti utilizzano i contenitori di cui sono già in possesso e sfruttano tutte le volte oppure quelli pressi in prestito allo stesso supermercato.

Succede quindi che le aziende recuperano spazio in magazzino mentre i consumatori organizzano al meglio la propria dispensa. Il terzo vantaggio è la diretta conseguenza dei primi due: il risparmio economico. I prodotti venduti sfusi sono quasi sempre più economici rispetto ai prodotti confezionati. Perché poi i campi di applicazione sono sterminati e ben maggiori di quelli che si potrebbe immaginare: dai prodotti alimentari ai detersivi, dal cibo per gli animali all’olio da cucina, dai profumi e i cosmetici al vino fino alle bibite. Si tratta di pagare a peso quanto serve e quanto si consuma, senza dover spendere nulla di più. Insomma, gli sprechi verrebbero accuratamente evitati.

E a ben vedere, sono proprio le piattaforme di ecommerce di prodotti alimentari a permettere una migliore gestione del carrello, virtuale o reale che sia. Nella maggior parte di casi, sale anche il livello della qualità dei cibi poiché viene spesso garantita l’origine vegetale delle materie prime utilizzate per la produzione. Ed è possibile identificare i prodotti migliori da acquistare ovvero quelli di provenienza da filiere sostenibili, se non direttamente dai produttori.

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