C’è un motivo aggiuntivo per cui si assiste a una levata di scudi rispetto alla dismissione di Italiaonline, azienda quotata in Borsa che lavora sul web. Si tratta di quella che Chiara Appendino, sindaco di Torino, definisce responsabilità sociale verso la città, i 500 lavoratori a rischio e le rispettive famiglie. Non basta, insomma, abbassare le saracinesche e andare via perché le valutazioni sono più ampie e tengono conto di ogni tipo di conseguenza. Anche se, riconoscono le parti, il tutto sta avvenendo nel rispetto delle disposizioni di legge. Insomma, lo strappo c’è stato, ma l’azienda sottolinea che, dal punto di vista formale, non c’è stata alcuna violazione delle regole.

Italiaonline: lavoratori in bilico e proprietà forte

La situazione è comunque incandescente e urgente, come dimostrato dalle rimostranze dei lavoratori davanti alla sede del Comune. Proprio dove Chiara Appendino ha detto no a una Embraco bis. Quest’ultima ha messo in mobilità 497 lavoratori su 535 del sito di Riva di Chieri. E tra un mese scadono i 75 giorni per la concertazione tra i sindacati e l’azienda. Il governo sta lavorando affinché la proprietà ritiri i licenziamenti e si possa far partire la cassa integrazione per riconvertire il sito. Nel caso di Italiaonline il destino è ancora nebuloso e gli stessi responsabili delle relazioni sindacali e del personale dell’azienda che si occupa di pubblicità online si muove nella discrezione e con poche comunicazioni pubbliche per evitare ripercussioni in Borsa.

I manager non cedono e si fanno forza degli accordi sottoscritti con il Ministero dello Sviluppo Economico alla fine del 2016 e ricordano i 35 milioni di euro di investimenti. Il sit-in degli ex dipendenti di Seat Pagine Gialle davanti a Palazzo di Città, in coincidenza dell’audizione dei vertici della società di servizi, si è consumato in un clima di incertezza con lo spauracchio delle lettere di mobilità che potrebbero arrivare già dal 3 aprile. Numeri alla mano, i lavoratori di Torino di Italiaonline sono 394, di cui 104 in cassa integrazione a zero ore e 170 in cassa integrazione a rotazione. A livello nazionale i dipendenti sono 826, di cui 242 in cassa integrazione straordinaria a zero ore e 297 a rotazione.

Italiaonline nasce dalla fusione di due realtà imprenditoriali. La prima ha lo stesso nome dell’attuale società ed era un gruppo specializzato nei servizi digitali che contava 150 dipendenti. La seconda era Seat Pagine Gialle, proprietaria di Pagine Bianche e Pagine Gialle, dei marchi Virgilio e Libero con i suoi quasi 10 milioni di abbonati, della concessionaria web Iol Advertising, leader della pubblicità online in Italia, e di altri portali web.

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