La conferma è arrivata dalla stessa Apple: in Cina il lavoro sta riprendendo, ma il ritorno alla normalità è più lento del previsto. Di conseguenza, la società di Cupertino ufficializza il mancato rispetto della tabella di marcia sulla produzione di iPhone e gli altri dispositivi della mela morsicata nei tempi immaginati. Si tratta di uno degli effetti concreti sul piano lavorativo ed economico della diffusione del coronavirus in Cina, dove Apple ha localizzato alcune delle sue fabbriche.

Apple in Cina danneggiata dal coronavirus

Come spiegato da Apple, le forniture di iPhone in tutto il mondo saranno temporaneamente limitate. Gli stabilimenti dei partner per la produzione di iPhone si trovano fuori dalla provincia di Hubei, e tutte le strutture sono state riaperte, ma la ripresa dell’attività produttiva è più lenta di quanto previsto. In seconda battuta, ci sono state ripercussioni sulla domanda di prodotti in Cina. Tutti gli store in Cina, e molti dei negozi partner, sono stati chiusi.

Inoltre i punti vendita aperti stanno operando a orario ridotto e con un afflusso di clienti molto limitato. Apple sta riaprendo gradualmente gli store e continua a farlo a un ritmo costante e – assicura – nel modo più sicuro possibile. Gli uffici corporate e i nostri contact center in Cina sono aperti e gli store online sono rimasti sempre operativi. Tuttavia, ci tiene a far sapere l’azienda di Cupertino, fuori dalla Cina la domanda di prodotti e servizi è in linea con le aspettative.

Apple aveva fornito la seguente guidance per il secondo trimestre dell’anno fiscale 2020: fatturato fra 63,0 miliardi e 67,0 miliardi di dollari, margine lordo fra il 38,0% e il 39,0%, spese operative fra 9,6 miliardi e 9,7 miliardi di dollari, altre entrate di 250 milioni di dollari, aliquota fiscale di circa 16,5%. In parallelo aveva annunciato i risultati finanziari del primo trimestre fiscale 2020.

L’azienda aveva registrato un fatturato trimestrale di 91,8 miliardi di dollari, un incremento del 9% rispetto al trimestre dello scorso anno e il massimo storico, e un utile trimestrale per azione diluita di 4,99 dollari, in crescita del 19%, il più alto di sempre. Le vendite internazionali avevano rappresentato il 61% del fatturato trimestrale. Il consiglio di amministrazione di Apple aveva dichiarato un dividendo cash di 0,77 dollari per azione delle azioni ordinarie dell’azienda. Per quanto riguarda ricavi delle vendite, iPhone frutta 55,96 miliardi, services 12,72 miliardi, Mac 7,16 miliardi, indossabili, casa e accessori 10,01 miliardi, iPad 5,98 miliardi.

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