I fatti sono questi: l’automobilista ha 60 giorni dalla ricezione della cartella esattoriale per decidere se pagare, contestare o chiedere il versamento a rate della multa non versata fino a quel momento e con tanto di maggiorazione per interessi. Se scegli la prima strada, la cartella diventa definitiva e l’Agenzia delle entrate inizia la procedura di recupero del debito. E può farlo, al di là delle casistiche particolari, con il fermo auto o con il pignoramento, tra cui quello del conto corrente. In questo caso il fisco notifica un atto di pignoramento alla banca e al debitore e scrive che in caso di persistenza dell’inadempienza passa al prelievo delle somme pignorate dal conto corrente.
Vale la pena far presente che ne casi limite l’Agenzia delle entrate può perfino procedere al pignoramento dello casa. Lo può fare se il debito è maggiore di 120.000 euro, se il debitore non ha chiesto una dilazione o pagato una parte del debito sino a portarla sotto la soglia di 120.000 euro, se l’agente della riscossione dell’Agenzia delle entrate ha iscritto ipoteca almeno 6 mesi prima e se la somma del valore degli immobili di proprietà del debitore non supera 120.000 euro.