L’ingresso sul mercato italiano porta 125 milioni di euro di fatturato nelle casse di Iliad, che chiude il 2018 con ricavi in crescita dello 0,6% a 4,89 miliardi di dollari. Questi numeri positivi su un lato della medaglia contrastano con la flessione dell’1,1% registrata in Francia, dove una concorrenza sempre più agguerrita ha impattato sulla performance dal punto di vista delle vendite e a una contrazione della base abbonati.
L’operatore delle telecomunicazioni transalpino ha quindi finito per riportare nel complesso un calo dell’utile netto, in discesa sull’anno del 18,5% a 330 milioni di euro, a fronte anche di perdite operative per 52 milioni di euro che hanno riguardato proprio il business italiano. E dove l’acquisto delle frequenze ha visto la società sborsare 342 milioni euro. Iliad, secondo quanto riportato avrebbe espresso la speranza di aumentare le tariffe per cellulari in Italia.
Quale impatto in Italia per Iliad
L’operatore telefonico low cost Iliad ha provocato una perdita del fatturato di Tim, Vodafone, Wind Tre per circa 300 milioni di euro. Stando a quanto si legge nel rapporto di Mediobanca sul comparto delle telecomunicazioni, il fatturato aggregato dei principali gruppi nel terzo trimestre 2018 è calato infatti di circa 300 milioni rispetto allo stesso periodo del 2017.
L’impatto di Iliad si è fatto sentire anche sul fronte dell’Arpu, ossia dei ricavi medi per unità. I 2,23 milioni di clienti acquisiti dalla compagnia francese hanno portato a una progressiva accelerazione nel calo dell’Arpu di tutti gli operatori, spingendo anche Telecom Italia e Vodafone a creare un secondo brand low-cost – Kena e ho. – con un generale calo dei prezzi.
Telecom Italia è il principale operatore in termini di fatturato, con numeri sempre rilevanti anche se in riduzione: nel giugno 2018 si tratta del 52% del mercato nella telefonia fissa, del 44,7% degli accessi broadband e del 31,2% nella telefonia mobile, superando in quest’ultimo caso nel primo semestre 2018 il Gruppo Wind Tre e tornando a occupare la prima posizione.
Il sorpasso è principalmente dovuto alla performance delle sim not human collocate da Telecom Italia, cresciute a 8,5 milioni rispetto alle 6,1 milioni di fine 2016 tant’è che la Wind Tre continua ad essere market leader per le solo sim human.
Wind Tre, nata dalla combinazione tra Wind Telecomunicazioni e 3 Italia, aveva in totale 30,8 milioni di clienti nel mobile a fine giugno 2018 suddivisi tra i marchi Wind e Tre, collocandosi in seconda posizione con il 30,4% del mercato complessivo, escludendo le not human sim, Wind Tre mantiene la prima posizione con una quota del 34,5% e con 28,6 milioni di clienti, in contrazione rispetto ai 31,3 milioni di fine 2016.